giovedì 16 marzo 2023

Resoconto riunione del 22 ottobre 2022

 


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       Resoconto della riunione del Comitato dei genitori 22 ottobre 2022 

Il giorno 22 ottobre 2022 alle ore 10.30 presso l’Auditorium del Liceo Scientifico Vito Volterra si è svolta la riunione di inizio anno del Comitato dei genitori. 
Hanno partecipato alla riunione circa 70 genitori oltre agli ospiti invitati la Dr.ssa Federica Benvenuto, psicologa referente dello Sportello di ascolto dedicato ai nostri ragazzi, e la Preside Emilia D’Aponte. Dopo un breve saluto del Presidente del Comitato, Monica Cianfrini, la riunione si è aperta dando seguito all’ordine del giorno, che al primo punto prevedeva l’intervento della Dr.ssa Federica Benvenuto. Prima di passarle la parola, il Presidente ricorda ai presenti l’importanza di autorizzare l’accesso allo sportello di ascolto attraverso la compilazione del modulo presente sul registro elettronico, in modo che lo studente possa accedere al servizio liberamente ed in modo da permettere allo psicologo di intervenire nella classe qualora il coordinatore od uno dei ragazzi lo richiedano. Passa quindi la parola alla Dr.ssa Benvenuto che è stata referente del progetto negli ultimi 3 anni.  
Dopo aver ricordato le modalità di accesso allo sportello (descritte nella circolare n. 49), la dr.ssa Benvenuto descrive il servizio al quale i nostri ragazzi possono accedere liberamente, che offre semplicemente uno spazio di ascolto del quale i ragazzi sembrano avere molto bisogno, chiarendo che non si tratta di un percorso di terapia, né tantomeno di uno spazio dove fare una diagnosi. Il numero di accessi è molto alto, tanto da aver aumentato il numero di ore a disposizione dei ragazzi ed aver semplificato la procedura di prenotazione in modo da garantire più facilmente l’accesso ed anche una maggiore privacy dei ragazzi che lo frequentano. Dall’esperienza di quest’ultimo anno, la dottoressa porta alla nostra attenzione il problema dell’ansia - molto diffusa nella nostra scuola - che i ragazzi vivono sia nei confronti delle proprie prestazioni in ambito scolastico, sia nei confronti del gruppo dei pari, con il quale i ragazzi spesso faticano a relazionarsi. Questi, dunque, sono i principali ambiti di intervento della Dr.ssa Benvenuto, di fronte a ragazzi che accedono al servizio con grande consapevolezza, chiedendo un supporto competente per potersi migliorare, per sviluppare una maggiore capacità di affrontare gli ostacoli che incontrano. Queste difficoltà appaiono naturali conseguenze del vissuto molto difficile degli anni del covid, durante i quali non hanno avuto modo di sviluppare una adeguata relazione di gruppo che abitualmente si mostra valido sostegno anche alle ansie personali. In questo modo il gruppo della classe raramente ha una propria identità mentre più spesso risulta un insieme di individualità che faticano a relazionarsi, a sostenersi, a condividere. I ragazzi che maggiormente accedono allo sportello sono quelli del primo anno o quelli del quarto e quinto liceo. 
La Dr.ssa Benvenuto informa i genitori che, nel caso accedesse allo sportello un ragazzo che mostri un forte disagio e dunque necessiti di un supporto più significativo di quello offerto dallo Sportello, la dottoressa condividerà con il ragazzo la necessità di contattare i genitori. Infine la Dr.ssa Benvenuto ricorda ai genitori presenti che è attivo anche uno sportello d’ascolto dedicato ai genitori, gestito dalla dr.ssa Cascino secondo le modalità esposte nella circolare n.49. In questo caso è stata scelta la fascia oraria pomeridiana e la modalità online per rendere il servizio quanto più compatibile possibile con gli impegni personali e lavorativi dei genitori. Finora la partecipazione è stata scarsa e dunque la dr.ssa incoraggia i genitori ad usarlo anche solo per capire come supportare i propri figli nell’affrontare quelle sfide quotidiane che l’adolescenza presenta, anche di fronte ad un ragazzo che non mostri evidente disagio ma semplicemente difficoltà tipiche dell’età. In ogni caso, ci si può rivolgere allo sportello anche per problematiche più personali e non necessariamente legate ai ragazzi. 
A seguito delle domande dei presenti, la dr.ssa Benvenuto approfondisce alcune questioni. Per prima cosa evidenzia le principali problematiche, prima fra tutte l’ansia da prestazione e l’ansia sociale che a volte si traducono in attacchi di panico. Quanto osservato nel corso dell’anno mostra sintomatologie sottosoglia che però è necessario intercettare e gestire prima che diventino vera e propria patologia e questo è possibile anche perché raramente ci si ferma al primo incontro e quando la psicologa ravvisa la necessità di offrire supporto più significativo, contatta i genitori per suggerire un percorso fuori dalla scuola che sia più adeguato nei tempi e nelle modalità, fornendo anche eventuali riferimenti pubblici o privati. In alcune occasioni sono stati proprio i ragazzi a chiedere l’attivazione di questo percorso. Relativamente alle relazioni interpersonali, le problematiche emerse riguardano principalmente la sfera affettiva e la sfera amicale, e quando quest’ultima viene a mancare il ragazzo si sente solo e matura il disagio che lo porta a rivolgersi allo sportello. In nessun caso, però, il ragazzo è stato lasciato a se stesso di fronte alla difficoltà ma è sempre stato supportato anche grazie alla grande collaborazione dei docenti della scuola. Al fine di tutelare il più possibile la privacy dei ragazzi, le modalità di accesso e partecipazione permettono di utilizzare lo sportello in maniera più discreta possibile. Naturalmente il docente deve essere informato del colloquio perché deve giustificare l’assenza del ragazzo durante la lezione, ma il ragazzo raggiunge la stanza dello sportello al cambio dell’ora in completa autonomia; laddove il ragazzo desideri evitare la comunicazione all’insegnante, da quest’anno la dr.ssa ha aperto uno spazio in più oltre l’orario delle lezioni di modo che il ragazzo possa, terminate le proprie lezioni, raggiungere la dr.ssa senza dover informare nessuno. Dal momento che emergono con forza problematiche legate all’identità di gruppo ed alla socialità, la scuola mette in atto diverse strategie trasversali che permettano ai ragazzi di migliorare le relazioni sociali. 
L’intervento della Dirigente scolastica chiarisce che in primo luogo quando la dinamica tra pari si mostra fragile, viene richiesto l’intervento della dr.ssa Benvenuto in classe. Più spesso però non è significativa al punto da richiedere questo tipo di intervento, ma semplicemente si fa presente in consiglio di classe e sono gli stessi docenti ad attivare dei percorsi didattici di gruppo che stimolino le relazioni tra compagni in modo costruttivo. Un’altra strategia su cui la scuola investe è l’attivazione di progetti trasversali alle classi che raggruppino ragazzi con interessi condivisi e stimolino lo sviluppo di relazioni di gruppo sane e collaborative. In generale la scuola investe molto su un atteggiamento di attenzione verso le dinamiche tra pari ed il fatto che i ragazzi si rivolgano allo sportello in maniera massiva, è frutto di una impostazione più generale che si sta tentando di dare sull’educazione al disagio, alla diversità e al fatto che non esista la perfezione. Accanto allo sportello di ascolto, infatti esiste lo sportello di metodo e quello didattico perché i ragazzi possano accedere ai vari strumenti a seconda della necessità che sentono di avere, certi che non esista l’alunno perfetto ma piuttosto alunni con diverse fragilità, ciascuna delle quali è accolta e supportata dalla scuola. L’obiettivo è quello di arrivare ad una chiara consapevolezza dei propri limiti in prima battuta, di quelli di tutti gli altri in seconda battuta, e raggiungere infine l’inclusione degli studenti con diverse abilità, diversi bisogni educativi, diversi e specifici disturbi che devono trovare a scuola il giusto spazio di accoglienza e di supporto. Lo sportello del metodo di studio, ad esempio, va in questa direzione. Si tratta di un’attività molto importante, gestita da un counselor, cioè un docente che ha una competenza specifica nel comprendere la metacognizione e che si pone come obiettivo quello di descrivere allo studente il processo di apprendimento in maniera diversa a seconda delle esigenze e di suggerire delle strategie efficaci per affrontarlo. È uno strumento molto prezioso soprattutto per i ragazzi del primo anno che arrivano dalla scuola secondaria di primo grado dove risultavano molto bravi ma troppo spesso facevano uso di un metodo di studio fondato sulla memoria e molto poco sui nessi logici, e che talvolta devono fronteggiare un crollo nel rendimento dovuto alla difficoltà nel rimodulare autonomamente il metodo di studio. In generale la direzione verso la quale la scuola vorrebbe andare è quella che vede 1.500 studenti tutti diversi tra loro, ciascuno con diverse difficoltà e punti di forza, che non sentano più il bisogno di adeguarsi allo standard di un alunno ideale e che non sentano più alcuna difficoltà nell’ammettere che non rappresentano quell’ideale e non vivano il problema di nascondere le proprie difficoltà ma siano piuttosto pronti a chiedere supporto. La massiccia adesione dei ragazzi allo sportello dimostra che stanno percorrendo questa strada con grande consapevolezza e maturità. 
A questo punto la Dr.ssa Benvenuto si congeda dalla riunione e il Presidente del Comitato passa la parola alla Dirigente scolastica. In relazione ai progetti attivati dalla scuola, così come ai servizi offerti, la Dirigente scolastica chiarisce innanzitutto che alcuni di questi sono attivati dalla scuola seguendo una programmazione triennale, come nel caso dello sportello di ascolto, in modo da renderli disponibili ai ragazzi già all’inizio dell’anno scolastico; altri invece seguono la programmazione annuale di modo che entro il 30 ottobre il CdI possa approvare 40 diversi progetti che vengono poi attivati nelle settimane successive. Infine, ci sono i progetti curriculari delle singole classi che vengono definiti ed avviati a livello di consiglio di classe. Per ognuno di questi progetti offerti dalla scuola, la Preside sottolinea che tutte le attività di questo tipo sono frutto del contributo volontario dei genitori. Spesso viene chiesto da noi genitori come viene impiegato il contributo annuale, infatti, ed è quindi importante mettere in evidenza proprio in questa sede che quanto i genitori mettono a disposizione della scuola viene poi convogliato di ritorno sempre sui ragazzi, creando la possibilità di organizzare lo sportello di ascolto per supportarli emotivamente o lo sportello didattico per consolidare le competenze, i progetti come il coro o il teatro per condividere interessi con altri studenti oppure il laboratorio di chimica allestito sugli standard universitari per offrire un’esperienza di laboratorio davvero significativa. Ma vengono usati anche per risolvere problemi strutturali come il cablaggio dell’intera scuola con la fibra ottica, realizzato lo scorso anno in tempi brevi e utili a gestire la dad solo perché la scuola ha potuto accedere alle risorse del contributo volontario. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, offre un contributo dedicato alla gestione dei servizi di base per la scuola, come ad esempio avere un coordinatore di classe, avere un tutor per i PCTO, avere referenti per le funzioni strumentali della scuola, nella sostanza si tratta di ottemperare a quanto previsto per legge. Per il resto, però, è possibile fornire ai ragazzi tutti gli strumenti illustrati solo utilizzando le risorse del contributo volontario, grazie soprattutto alla grande adesione dei genitori che credono nel progetto della scuola e la supportano. La collaborazione fattiva fra gli studenti che propongono, i docenti che progettano ed i genitori che contribuiscono, permette di fatto l’implementazione di tutte le attività offerte. Il funzionamento della macchina, insomma, è possibile perché ogni componente copre la parte di propria responsabilità nel rispetto degli spazi delle altre affinché sia possibile una gestione corretta di una macchina così complessa. Un pregevole esempio di quanto è reso possibile dal contributo, è poi l’insegnamento domiciliare, attivato per quegli studenti che hanno bisogno di fare lezione a casa o in struttura per motivi di salute e che possono proseguire gli studi grazie all’attività didattica personalizzata portata avanti nelle ore pomeridiane dai docenti. Naturalmente esistono contributi pubblici che coprono queste esigenze, ma la burocrazia attraverso la quale è necessario passare è talmente complessa che i tempi sono davvero lunghi ed i ragazzi rischiano di restare mesi senza lavorare. La possibilità di accedere al contributo volontario garantisce l’attivazione rapida del servizio, in attesa che le lungaggini della pubblica amministrazione facciano il loro corso. Naturalmente il merito va anche riconosciuto ai docenti che si mettono a disposizione in casi come questi perché sia possibile fare tutto il necessario per supportare lo studente in difficoltà. 
La Dirigente passa a questo punto ad un altro argomento, riguardo il quale ritiene utili alcune precisazioni. Comprendere le dinamiche di comunicazione e partecipazione in una scuola così grande è determinante perché siano efficaci. Il numero e la complessità delle attività svolte quotidianamente dal personale scolastico non permette di avere una agevole comunicazione uno ad uno nella nostra scuola. Se ognuno di noi fa una telefonata quando ha bisogno di un’informazione, la persona che si trova nell’ufficio interessato passerà la mattina a rispondere al telefono piuttosto che svolgere le proprie attività, spesso per ripetere la stessa informazione a più genitori. Questo è il motivo per cui esistono le rappresentanze e gli organi collegiali, ed è necessario poter lavorare per rappresentanze perché si possa essere efficienti. Naturalmente pur non avendo personale dedicato a questa attività specifica, è chiaro che può rendersi necessario avere riscontro diretto ed è per questo che la segreteria dedica un’ora al giorno alle richieste telefoniche, ma in linea generale il mezzo preferibile è quello della mail (non pec perché la necessità di protocollarla allunga i tempi), alla quale la scuola riesce a rispondere in tempi utili di 24 massimo 48 ore. Da parte sua, la scuola cerca di mettere a disposizione dei genitori quante più informazioni possibili attraverso le circolari sul sito e le comunicazioni sul RE, proprio per agevolare la raccolta di informazioni e sta attivando nuovi sistemi di autorizzazione che richiederanno maggiore puntualità ma agevoleranno sicuramente i genitori. 
In merito alle richieste sull’orientamento universitario, la DS chiarisce che le attività a sostegno di una corretta informazione sull’offerta formativa delle università sono moltissime perché l’offerta è ormai molto ricca, specifica e dettagliata e dunque è necessario che i ragazzi si attivino in prima persona per orientarsi tra le varie possibilità a disposizione. Per sostenerli nell’orientamento, la scuola ha attivato da diversi anni il progetto ALMA-DIPLOMA, favorendo la partecipazione dei ragazzi del quinto anno agli eventi di orientamento realizzati dalle università tanto che la partecipazione agli stessi viene considerata come attività didattica. Inoltre, sono in corso molte collaborazioni attive con le università con le quali si realizzano seminari, PCTO, attività laboratoriali, ecc. in modo da dare la possibilità ai ragazzi di riconoscere attitudini ed interessi utili a compiere la scelta giusta in sede universitaria. In relazione alla possibilità di attivare il test di accesso alla facoltà di medicina durante il quarto o quinto anno, la DS chiarisce che al momento non ci sono indicazioni specifiche dal Ministero e dunque non è previsto almeno finché non si concretizzerà un’iniziativa ufficiale. Infine, in merito alla possibilità di garantire ad atleti studenti della scuola una conciliazione tra le attività agonistiche e quelle didattiche, la DS conferma che non ci sono modalità strutturate ma che ogni caso viene eventualmente valutato ed adeguato tenendo sempre in considerazione il fatto che le esigenze personali vanno calibrate sulla base della didattica. 
Concluse le domande, la DS si congeda lasciando i genitori ad un confronto aperto. 
La Presidente Monica Cianfrini prende la parola per descrivere il ruolo che il Comitato dei genitori si prefigge di avere nella nostra scuola e le attività che svolge a sostegno delle esigenze dei ragazzi. Il Comitato ha il ruolo di veicolare eventuali esigenze della comunità scolastica verso gli organi collegiali o verso istituzioni esterne, con azioni mirate e specifiche. Soprattutto durante il periodo in cui la normativa legata al covid richiedeva continui aggiornamenti delle modalità di gestione delle attività scolastiche, è emerso quanto sia importante che la comunicazione sia convogliata verso il referente in modo univoco per arrivare a destinazione in modo efficace anziché disperdersi, così come oggi anche la DS ha evidenziato. Le richieste e le necessità dei genitori vanno dunque indirizzate verso una comunicazione istituzionale che passa attraverso gli organi collegiali e giunge ai referenti che possono accoglierle. Tuttavia, ci sono una serie di temi e problemi che per loro natura non trovano spazio nella comunicazione istituzionale e diventano quindi occasione per il Comitato dei genitori di raccoglierle e veicolarle verso referenti esterni agli organi collegiali. L’esempio più importante è il problema dei trasporti. Ogni anno, infatti, prima dell’inizio della scuola, la Preside comunica l’orario delle lezioni a tutti i vettori che servono la scuola, ma ogni anno abbiamo conferma che i vettori non adeguano le corse fino ai primi giorni di scuola, quando iniziano il monitoraggio delle reali esigenze sul campo. A quel punto ogni genitore invia la propria segnalazione dell’eventuale disservizio al vettore di riferimento che, ricevendo un numero elevatissimo di mail/telefonate, semplicemente non ha modo di gestire le segnalazioni, con il risultato che vengono di fatto ignorate e l’orario delle corse, anche se inadeguato, resta invariato. In questa situazione, il comitato dei genitori si rende disponibile a raccogliere le varie segnalazioni e struttura una comunicazione chiara ed efficace che sintetizza le esigenze di tutti e infine chiede, attraverso l’ufficio di presidenza, le modifiche necessarie ai trasporti. Ad oggi abbiamo evidenza che entro pochi giorni le corse vengono adeguate. Inoltre, il comitato, pur essendo riconosciuto, non è un’istituzione scolastica e questo consente di fare pressione in un modo diverso rispetto a quanto è nelle possibilità della Preside. Ad esempio, il caso di Giorgia ha evidenziato il problema della sicurezza intorno alla scuola. La Dirigente scolastica si è immediatamente attivata secondo le modalità previste per il caso, ma naturalmente è più difficile arrivare allo scontro con altre istituzioni qualora non seguano adeguate risposte o fossero lunghi i tempi. Il Comitato dei genitori, al contrario, ha una maggiore libertà di movimento, una maggiore indipendenza e può parlare con una forza diversa, sempre nel pieno rispetto delle istituzioni a cui si rivolge. In quest’occasione in particolare, abbiamo subito scritto una nota per evidenziare le carenze e, conoscendo bene la scuola, i suoi flussi di uscita ed entrata e il territorio, abbiamo proposto delle possibili soluzioni. Quanto accaduto era certo troppo grave per essere ignorati ed il Sindaco ha immediatamente risposto, venendo a scuola insieme al Comandante della Polizia Locale del Comune di Ciampino ed impegnandosi ad intervenire. 
Attualmente il comitato sta monitorando gli interventi concordati in quella sede, pronto a sollecitare una risposta qualora le aspettative fossero disattese. In particolare durante l’incontro con il Sindaco, il Comitato ha anche chiesto di rivedere i contratti in essere con Schiaffini in modo da adeguare il servizio al numero attuale di studenti ed alle direttrici di percorrenza che con il passare degli anni sono cambiate, e di intervenire per migliorare la sicurezza dei passaggi della ferrovia in modo da evitare che i ragazzi percorrano ancora il tratto tra la fermata di Acqua Acetosa e la scuola camminando lungo una strada senza marciapiede. È stato chiesto in particolare di realizzare un ponte pedonale sulla stazione di Sassone che consenta ai ragazzi di raggiungere la scuola utilizzando il camminamento interno lontano dalle vie ad alto scorrimento ed è stato riscontrato che un progetto già esiste ma è fermo per un problema di autorizzazioni. Questo è un esempio chiaro di come il Comitato possa svolgere un’attività a sostegno degli studenti e delle loro famiglie, senza intervenire nella vita scolastica dei ragazzi, provando ad agire anche su quelle problematiche che non sono di competenza della Preside. Alla domanda posta da un genitore presente, il Presidente risponde chiarendo che il Comitato dei genitori è formato da tutti i genitori degli studenti del Volterra. Tra loro c’è un gruppo ristretto di genitori che si impegnano in un’attività operativa a sostegno delle iniziative come quelle sopra riportate, del quale fanno parte di diritto i genitori eletti nel Consiglio di Istituto di modo che le tematiche affrontate nel Comitato possano essere rappresentate anche in CdI. La Presidente del Consiglio di Istituto, Federica Alesiani, sottolinea che il Comitato dei genitori è anche la memoria storica del Comitato stesso e dunque della scuola, al di là dei singoli genitori che vi partecipano di anno in anno, raccogliendo la testimonianza di tutte le richieste avanzate, delle difficoltà riscontrate ed ancora in attesa di soluzione. Un esempio è la richiesta delle pensiline degli autobus. Dal momento che interessano uno spazio esterno alla scuola, la Preside non può intervenire per risolvere ma il Comitato può agire, interfacciandosi con Schiaffini e Cotral, deputati alla collocazione di arredi specifici. E dopo la richiesta, può monitorare nel tempo la risposta data e l’efficacia del provvedimento. Altro esempio di memoria storica è il questionario sui trasporti che il comitato ha promosso lo scorso anno per conoscere le direttrici di provenienza e l’incidenza sui vari mezzi di trasporto dei nostri alunni, dal quale sono emerse utili informazioni oggi sul tavolo di lavoro per l’aggiornamento dei contratti con l’azienda di trasporto. Infine è stato indicato l’indirizzo email del Comitato per chiunque fosse interessato a partecipare più attivamente alle iniziative in discussione. 
Prima di chiudere, i genitori presenti hanno posto alcune domande sull’uso dei laboratori, tra i quali è prossima l’inaugurazione di quello di chimica; sul ritorno alla DADA, sospesa per ragioni legate alla normativa covid, prima, e per la presenza di alcuni alunni con disabilità tali da richiedere uno speciale allestimento in aula che per il momento non può essere assicurato in tutte le sale; sulla possibilità di organizzare la didattica sulla settimana corta, decisione di competenza del Consiglio di Istituto sulla quale non ci sono indicazioni specifiche al momento ma il Comitato si riserva l’eventualità di affrontare l’argomento, se necessario, ed eventualmente portare delle proposte. Non avendo altro da discutere, il Comitato chiude la riunione alle ore 13.00


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