Buongiorno a tutti,
dopo giorni di
discussioni e confronto, il Comitato dei Genitori del Liceo Vito Volterra di
Ciampino vorrebbe sottoporre all’attenzione di tutti gli organi decisionali
coinvolti nell’attività di riapertura delle scuole alcune riflessioni in merito
a quanto sta accadendo intorno a noi.
Il Volterra è un
istituto che, pur trovandosi nella zona periferica di Roma, ha saputo nel tempo
raggiungere e mantenere un livello di prestigio, arrivando a concorrere con i
più quotati licei della Capitale, fornendo un'offerta formativa di eccellenza a
beneficio di molti studenti della zona dei Castelli Romani, ma anche di coloro
che provengono dalla periferia a sud di Roma. Questo livello è raggiunto grazie
al lavoro svolto da tutte le parti interessate: DS, docenti, personale ATA e
studenti.
Ma le recenti
decisioni assunte dalle Autorità di Governo, condivisibilissime sotto il
profilo della necessità, stanno rendendo sempre più difficoltoso fare la
"quadra" delle esigenze di tutte le parti in gioco e stanno limitando
gravemente la possibilità del DS di rimodulare le indicazioni sulla base della
specificità della scuola.
E quello che resta difficile da accettare
è che manca, nella ratio delle decisioni prese, la consapevolezza della
centralità degli studenti, perché è attorno a loro che deve girare la scuola ed
è per sostenere la loro crescita che deve essere pensata.
E non c’è dubbio che
questo sia stato dimenticato perché i nostri ragazzi sono quegli stessi studenti
che per il secondo anno di fila stanno sopportando il carico di scelte che, nei
fatti, li pongono ai margini delle scelte politiche, lasciandoli a casa non
appena la situazione si complica e mettendoli in coda quando si tratta di
definire i flussi ed i tempi della città, nonostante i lavoratori godano senza
dubbio di una maggiore autonomia di movimento e possano aderire alle modalità
di smart working con maggiore agilità.
Per gli studenti,
invece, il recente scaglionamento in due fasce di ingresso così penalizzanti ha
implicazioni pesanti sulla capacità di svolgere il proprio lavoro e di
ritornare a quella briciola di socialità che in questa fascia d’età è
determinante per uno sviluppo sano della persona, dimostrando ancora una volta
che l‘obiettivo della riapertura non è riconsegnare ai ragazzi una parte della
loro vita studentesca, quanto piuttosto mettere una bandierina sulla posizione
cercando una vittoria meramente politica.
Dunque le soluzioni
pensate dalla politica per i nostri ragazzi in maniera tanto sbrigativa quanto
superficiale, sono la chiusura in DAD non appena si complica la situazione, consapevoli
che non offre alcun tipo di arricchimento alla loro esperienza scolastica, ma
li priva della presenza dei loro amici, del rapporto diretto coi loro docenti e
li costringe in isolamento davanti ad uno schermo, i "nativi
digitali" costretti ad esserlo a vita in una sorta di maledizione; oppure
una riapertura imperativa e pasticciata nella definizione stringente di regole
di comportamento penalizzanti per ogni categoria interessata che certo non
pongono le basi per una serena attività didattica.
Dobbiamo pretendere
per i nostri ragazzi una soluzione seria che li riporti al centro
dell’attenzione, che dia modo al DS di mantenere un adeguato livello di
sicurezza ma modulare le attività scolastiche e le regole di comportamento
sulla specifica realtà scolastica perché solo la conoscenza approfondita della
stessa può garantire misure eque ed efficaci per i ragazzi.
Il paradigma
instaurato dalla politica degli ultimi mesi prevede un tavolo dove i soggetti
istituzionali pongono le condizioni alle quali la vita scolastica e sociale dei
nostri ragazzi viene conseguentemente adeguata. Il paradigma deve essere
invertito: i nostri ragazzi devono tornare a scuola quando le istituzioni
saranno in grado di garantire loro la ripresa di una corretta vita scolastica
che prevede orari d’ingresso e d’uscita adeguati, sempre in considerazione
di quanto ogni DS ritiene di poter fare al meglio per i nostri ragazzi.
Siamo contrari
all’ingresso alle ore 10, all’orario su 5 giorni per le scuole che hanno
strutturato la didattica su 6 giorni e alle ore più corte che tolgono spazio al
corretto svolgimento delle lezioni.
Non si fa scuola a
tutti i costi pur di ottenere la vittoria politica del rientro al 75%, e non si
fa perché i costi sono tutti sulle spalle dei ragazzi. La vittoria
politica deve essere per prima cosa una vittoria sociale.
Chiediamo che
il #LiceoVolterraCiampino venga messo nella condizione di decidere autonomamente
l'articolazione dei propri orari in diretto raccordo con noi genitori e con il
supporto del @comunediciampino, con cui chiediamo di poter interloquire.
Condividete questo
messaggio!!!
Ciampino, 5 Gennaio ’21
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